“Incerte Direzioni”
Giovanni Antonio Mocchi
“Incerte direzioni” è una ricerca che concede diversi piani di lettura, simbolico, filosofico e forse ancor più interessante è però la riflessione sul metalinguaggio fotografico perché qui si evocano i temi della percezione: lo sguardo si perde nella ricerca di molteplici orizzonti, si rispecchia in incerti equilibri, si biforca in direzioni spiazzanti, gioca sulle contraddizioni fra vuoto e pieno, fra simmetrico e asimmetrico, fra definito e indefinito.
Roberto Mutti
Dalla presentazione di Giovanna Chiti
“Incerte direzioni” è il nucleo intorno al quale Giovanni Mocchi ha raccolto un’ampia serie d’immagini.
Cammina osserva, scopre tre direzioni diverse, poi due, allora i passi si fanno confusi la mente non li governa, di fronte alla via diritta improvvisamente tutto sembra chiaro.
Spesso la strada, il fango, di fronte a direzioni plurime, portano tracce di indecisioni, oppure, talvolta, rivelano vere e proprie interruzioni di percorso. Assurde segnaletiche tolgono chiarezza al procedere. E’ necessario scegliere altre strade.
Allora accade che per uscire dalla rete che lo avvolge e lo imprigiona Giovanni apre la visione, lo sguardo amplia la ricerca. Ora non è più il fotografo che vuole sradicare le sue incertezze personali è l’uomo che s’interroga che cerca chiarezza sulla sua esistenza . Attraversiamo così visioni straordinarie al limite del metafisico finché un mostro di Bomarzo ci scuote, ci insinua, mediante un cavallo che avanza nell’astratta natura, che la vita vera contiene il mistero.
Dall’introduzione di Giovanni A. Mocchi
La vicenda qui riportata è accaduta tanti anni fa, mi ha sempre tenuto compagnia ed è possibile che abbia contribuito a questo progetto che nasce solo apparentemente per caso.
Nell’osservare gli scatti acquisiti nel tempo sono stato riportato alla vaghezza di un sogno ricorrente: essere da qualche parte e non riuscire a trovare la via di casa, dovendo proseguire forzatamente verso luoghi sconosciuti e strade che si confondono di continuo.
Cercare il nesso in grado di tenere insieme tante immagini ha rappresentato un esercizio mentale che è diventato cura.
Il sogno fastidioso pare mi abbia abbandonato e ho accettato l’idea che la possibilità di perdersi non sia necessariamente un cosa negativa.
Ad accompagnare la riflessione ho affiancato ad alcune immagini, frasi che mi tornavano in mente, che sono andato a ricercare tra libri letti e canzoni ascoltate.
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Giovanni Antonio Mocchi | Nato e residente a Milano si occupa di fotografia in modo professionale dalla metà degli anni ‘90, impegnato principalmente nella fotografia di reportage. Suoi lavori completi di testi vengono pubblicati dal mensile Vera, dal settimanale Diario e dal supplemento del Corriere della Sera iO Donna oltre che su periodici e quotidiani regionali e locali. Sue immagini sono tra l’altro pubblicate dalle riviste: Abitare, Grafica & Disegno, Amica, Nigrizia, oltre che dai maggiori quotidiani nazionali: Corriere della Sera, La Repubblica, Il Giorno, Il Manifesto. Importanti collaborazioni con aziende private e con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano.
Esposizioni:
Cremona – Arte Cremona Fiera – Marzo 2019
Cremona – Immagini Spazio Arte – Marzo 2019
New York – Agora Gallery – Febbraio 2019
Milano – Spazio Alda Merini – Ottobre 2018
Santo Stefano al Mare IM – Maggio 2017
Milano – Museo della Scienza e della Tecnica – 2003
Milano – Spazio Frida – 1999
Milano – Ex O. P. Paolo Pini – 1998
Milano – Teatro Verdi – 1997
Milano – Centro sociale Garibaldi – 1997
Cinisello Balsamo MI – Villa Zorn -1996